Tutti vogliamo sentirci liberi.
Ma quanti di noi reggerebbero davvero la libertà psicologica, quella senza alibi, senza copioni, senza scuse?
La verità è che spesso non cerchiamo la libertà. Cerchiamo una gabbia abbastanza comoda da poterla chiamare “mia”. In effetti, come osserva Erich Fromm, l’uomo crede di volere la libertà, ma in realtà ne ha una grande paura, poiché essa lo obbliga a prendere decisioni e ad affrontarne le conseguenze.
Questo test ti mette davanti a 10 domande bastarde.
Non per giudicarti, ma per farti da specchio.

Cos’è la libertà psicologica?
La libertà psicologica non è fare quello che vuoi. È non avere più nessuno da incolpare, assumendosi una piena responsabilità personale per le proprie azioni e decisioni.
Significa:
- Smettere di raccontarsi la storia della vittima
- Rinunciare ai ruoli prestabiliti
- Agire anche quando nessuno guarda
- Sostenere il peso del cambiamento senza giustificazioni
È un vuoto. Ma può diventare spazio.
Come funziona il test
- 10 domande
- 7 risposte per ciascuna
- Ogni risposta rappresenta un archetipo di difesa dalla libertà
Alla fine, scoprirai in che modo ti tieni stretto ciò da cui dici di volerti liberare.
Ogni archetipo ha una sua dignità.
Ma solo uno ti mostra la finestra aperta.
Le basi psicologiche
Questo test si ispira a modelli di psicologia esistenziale e dinamica. Spesso, di fronte a una scelta, invece di percepire il potere della libertà, proviamo ansia e paura di sbagliare, il che evidenzia come la libertà possa essere fonte di disagio psicologico.
Disclaimer utile (non legale)
Questo non è un test clinico.
È una provocazione strutturata.
Se ti accorgi che alcune risposte ti toccano più del previsto, parlarne con un terapeuta può essere un atto rivoluzionario.
“Chi guarda fuori sogna. Chi guarda dentro si sveglia.”
– Carl Gustav Jung
Sei pronto?
Fai il test.
Non cercare la risposta giusta.
Cerca quella che ti disturba di più.
#1. Ti dicono che da oggi non devi più fare nulla. Niente lavoro, niente decisioni, niente doveri. Non verrai punito, giudicato, né spinto a “realizzarti”. Puoi smettere. Totalmente. Nessuna reazione. Nessuna perdita. Che fai con questa libertà totale dall’azione?
#2. Immagina un mondo in cui nessuno può più amarti. Non per cattiveria: è proprio sparita la funzione “amore”. Ti vedono, ti parlano, ti rispettano… ma non ti amano. Né romanticamente, né affettivamente, né spiritualmente. Puoi ancora essere libero?
#3. Qualcuno ti osserva vivere per una settimana intera. Silenziosamente. Senza commenti, senza giudizi. Alla fine ti dice: “Puoi continuare a vivere così, ma da ora in poi nessuno ti ostacolerà più. Niente più traumi da superare. Niente partner da incolpare. Niente condizioni esterne. Da qui in avanti… tutto sarà solo merito o colpa tua.” Accetti?
#4. Ti offrono due opzioni. La prima: sapere tutto. Vedere ogni meccanismo, ogni finzione, ogni responsabilità. La seconda: restare nell’illusione, ma stare meglio. Nessuno ti giudicherà. Nessuno saprà cosa hai scelto. Cosa fai?
#5. Vai in un’altra città. Nessuno ti conosce. Nessuno sa chi eri, chi hai amato, da dove vieni o che lavoro facevi. Puoi cambiare tutto, o restare quello che sei. Non ci sono prove. Nessuno verifica. Nessuno dubita. Che persona scegli di essere?
#6. Ricevi un messaggio anonimo: “Ti osservo da anni. Ogni volta che stai per cambiare davvero, ti fermi. Ogni volta che puoi dire la verità, dici una versione comoda. Ogni volta che potresti essere libero… ripeti un gesto che non ti serve più.” Il messaggio si chiude con: “Hai 24 ore per NON fare quella cosa che fai sempre.” Sai esattamente qual è. Cosa fai?
#7. Hai accesso a ogni potere. Nessuno può fermarti. Nessuna legge, nessun freno sociale, nessuna conseguenza. Puoi fare ciò che vuoi, a chi vuoi, quando vuoi. Non verrai mai punito. Mai giudicato. Mai ricordato. Qual è la prima cosa che NON fai?
#8. Ti svegli e il tempo è fermo. Niente passato che ti insegue. Niente futuro da rincorrere. Solo adesso. Nessuna scadenza, nessun progetto, nessuna urgenza. Nessuno che ti dica “stai sprecando il tuo potenziale”. Puoi fare qualsiasi cosa. O niente. Per sempre. Come reggi questa libertà?
#9. Improvvisamente, nessuno ti desidera più. Non sei brutto. Non sei sgradevole. Sei solo… neutro. Nessuno vuole conquistarti, sedurti, starti vicino. Nessuno ti cerca “perché sei tu”. Puoi fare sesso, certo. Ma è come bere acqua del rubinetto. Non sei più “scelto”. Cosa fai con questa libertà dal desiderio?
#10. Molli tutto per inseguire un’idea “tua”. Ti sembrava chiara, nobile, necessaria. Sei andato a sbattere. Non puoi dare la colpa al sistema, ai tuoi genitori, al karma o a un ex. Nessuno ti dice nulla. Nessuno ti salva. Hai solo te e il disastro che hai causato. Cosa fai adesso, libero individuo?
Il tuo profilo è...
Tempo di resistenza: ⏱ 2 ore – poi crolli sotto i commenti non validanti.
Descrizione:
Ti nutri di indignazione e sarcasmo. Dai la colpa al sistema, al governo, agli gnomi del Nuovo Ordine Mondiale. Ma appena la vera libertà ti chiede di alzarti dal divano… preferisci un post.
Cosa temi davvero della libertà:
Che ti costringa ad agire senza un pubblico.
La tua scusa preferita:
“Il sistema è troppo marcio, tanto non cambia nulla.”
Tempo di resistenza: ⏱ 3 giorni – poi cerchi un nuovo potere da combattere.
Descrizione:
Odi le regole, disprezzi le autorità, ma non riesci a vivere senza di loro. La tua identità si fonda sul rifiuto, non sulla creazione. La libertà ti piace, ma solo come rivoluzione costante.
Cosa temi davvero della libertà:
Non avere più nessuno da sabotare.
La tua scusa preferita:
“Non voglio diventare come loro.”
Tempo di resistenza: ⏱ 5 giorni – poi cadi in crisi esistenziale.
Descrizione:
Hai letto tutti i libri di crescita personale, ti definisci multipotenziale, luna in Scorpione e ferita dell’abbandono. Ma appena nessuno ti etichetta più… ti senti perso.
Cosa temi davvero della libertà:
Scoprire che non sei speciale. Solo libero.
La tua scusa preferita:
“Devo ancora capirmi del tutto.”
Tempo di resistenza: ⏱ 1 settimana – poi ti arrendi con eleganza.
Descrizione:
Intellettuale disilluso, razionalizzi ogni scelta mancata. Parli di Nietzsche, di karma e di caos quantico per non dover decidere nulla. La libertà la analizzi, ma non la vivi.
Cosa temi davvero della libertà:
Che ti costringa a smettere di spiegare e iniziare a scegliere.
La tua scusa preferita:
“È tutto relativo.”
Tempo di resistenza alla libertà: ⏱ 1 giorno – poi ti manca qualcuno da seguire o da amare. O da incolpare.
Descrizione:
Non sopporti il vuoto decisionale. Ti muovi bene solo quando c’è una relazione a cui appoggiarti: un amore, un’autorità, una missione.
Non è che non vuoi essere libero.
È che non vuoi essere libero da solo.
Hai bisogno di qualcuno che ti riconosca, ti orienti, ti dia il via.
Ti definisci “empatico”, “attento all’altro”, “altruista”.
Ma il tuo vero mantra è: “Dimmi chi sono. Così smetto di cercarlo.”
Cosa temi davvero della libertà:
Che nessuno venga a cercarti, una volta che hai smesso di chiedere approvazione.
La tua scusa preferita:
“Non lo faccio per me. Lo faccio per gli altri.”
Tempo di resistenza: ⏱ Indefinito – ma a caro prezzo.
Descrizione:
Hai smesso di dare la colpa agli altri. Hai affrontato il caos, la solitudine, il giudizio e la perdita di senso. Sei passato oltre le scuse, le etichette, le autorità e gli amori salvifici.
Ora sei libero. E te ne assumi tutto il peso.
Cosa temi davvero della libertà:
Che non ci sia più nessun alibi. Solo te, e il mondo così com’è.
La tua scusa preferita:
“Non ho più scuse. E fa un male cane.”
Tempo di resistenza alla libertà: ⏱ Indefinito – ma solo perché nulla ha davvero senso.
Chi sei:
Hai smesso di cercare significati, ma continui a vivere per inerzia.
L’idea di libertà ti lascia tiepido: troppo rumore, troppa fatica.
Osservi tutto con distacco, parli poco, giudichi internamente e lasci scorrere.
Ti nascondi dietro un’ironia spenta, una lucidità che non consola.
Non combatti più, ma nemmeno accetti davvero.
La tua è una resa passiva alla realtà, non un’illuminazione.
Cosa temi davvero della libertà:
Che sotto tutto questo “non me ne frega nulla”… ci sia ancora qualcosa che ti importa.
La tua scusa preferita:
“Tanto è tutto un ciclo che si ripete. E non c’è via d’uscita.”
Hai retto il colpo? Bene. Ora sfida qualcuno che crede di sapere chi è.
Condividi il test con chi urla “voglio solo essere libero” ma non sa decidere nemmeno cosa mangiare.
Dai, regalagli un trauma formativo.