Chi sei davvero quando lavori?
(E cosa stai sacrificando per farlo) – Test psicologico sul lavoro

🎯 INTRODUZIONE – Un test per chi lavora troppo, troppo poco o troppo a caso
Lavorare è diventato molto più di un’occupazione.
È una performance, una narrazione, una trincea, una fuga.
E tu?
Che personaggio stai interpretando nella commedia professionale del presente?
Questo test non ti chiederà quanti caffè prendi in ufficio né quanto ti piace il tuo lavoro.
Ti farà invece da specchio (sporco, ma fedele) su come vivi davvero il lavoro, quanto ti somiglia e cosa stai barattando in cambio della sicurezza, dell’approvazione o del silenzio.
🧠 METODOLOGIA PSICOLOGICA – Archetipi lavorativi e dissonanze interiori
Il test si basa su una lettura archetipica e sistemica del comportamento professionale, incrociata con elementi di:
- psicologia del lavoro (meccanismi di adattamento, motivazione e burnout),
- psicologia sociale (ruolo, immagine e norme implicite),
- psicologia esistenziale (identità, significato e coerenza interna).
Non ci sono risposte giuste, solo specchi deformanti per aiutarti a vedere dove ti stai perdendo o dove hai scelto di restare.
🧩 COME FUNZIONA IL TEST
12 domande, 6 risposte per ciascuna.
Tutte valide, tutte plausibili, tutte potenzialmente tue.
Ogni scelta contribuirà a delineare un profilo finale che non è una gabbia, ma una narrazione temporanea del tuo modo di stare nel lavoro.
Ti ci riconoscerai? Forse no. Ma qualcosa, da qualche parte, comincerà a scricchiolare. E forse, sarà un bene.
⚠️ DISCLAIMER – Questo non è un test clinico. Ma se ti tocca, ascoltalo.
Questo test è uno strumento di auto-osservazione ironica e psicologicamente stimolante, non una diagnosi.
Se nel leggere le domande o i profili ti sei sentito confuso, turbato o in trappola, non ignorare quella sensazione.
Chiedere supporto a uno psicologo o a un professionista della relazione d’aiuto non è un segno di debolezza, ma di intelligenza emotiva.
A volte basta un confronto per smettere di mentire a sé stessi.
“La vera libertà non è cambiare lavoro. È capire da chi e da cosa stavi scappando.”
🚀 PRONTO A RISCHIARE UNA RISPOSTA VERA?
Fai il test. Scopri che lavoratore sei diventato.
E se hai il coraggio, condividilo: non per mostrare chi sei, ma per vedere chi resiste come te.
Sei pronto?
#1. Il tuo rapporto con il tempo quando lavori è più simile a…
#2. Quando senti la parola “successo”, cosa ti viene spontaneo pensare?
#3. Ti trovi a una cena tra sconosciuti. Qualcuno ti chiede: “E tu, che lavoro fai?”
#4. Quanto controllo senti di avere sul tuo modo di lavorare?
#5. Immagina te stesso tra 10 anni, in una scena lavorativa ideale. Cosa vedi?
#6. Quando ti relazioni con chi ha potere decisionale sul tuo lavoro (capo, cliente, referente…), dentro di te senti più spesso:
#7. Hai appena finito un lavoro complesso. Nessuno ti ringrazia, nessuno si accorge. Tu pensi:
#8. Il pensiero che, se resti fermo un attimo, potresti…
#9. Se il tuo lavoro fosse un oggetto che porti sempre con te, sarebbe:
#10. Un tuo progetto va male. Male davvero. Tu cosa pensi, mentre raccogli i cocci?
#11. Se ti dicessero che per il resto della tua vita dovrai fare esattamente ciò che fai ora, tu…
#12. Quando pensi al tuo lavoro, quale di queste frasi senti più vicina (anche se non lo ammetteresti mai)?
Il tuo profilo è...
“Non mi realizzo, mi regolo.”
📍 Chi è oggi:
Simbolo dell’adattamento alla fatica, alla routine, alla prevedibilità. Tiene in piedi settori interi, ma è invisibile.
È rassicurante per il sistema: esegue senza chiedere troppo.
🔄 Come potrebbe reinventarsi:
Ritrovando piccoli spazi di libertà interiore, coltivando lentezza e attenzione nel gesto.
Passare da “fare ciò che si deve” a “fare con intenzione”.
🧬 Futuro?
👉 In via di estinzione come figura centrale, ma probabilmente si evolverà in nuovi ruoli di supporto umano in contesti iperautomatizzati.
Sarà necessario, ma dovrà trasformarsi per non sparire nella serialità.
“Fingo di brillare per non esplodere.”
📍 Chi è oggi:
L’idolo del capitalismo emozionale. Sempre attivo, sempre produttivo, apparentemente sempre felice.
Dietro la performance c’è spesso una sindrome da autosfruttamento elegante.
🔄 Come potrebbe reinventarsi:
Imparando a distinguere visibilità da valore, e rallentando per non diventare una storia di burnout con filtro vintage.
🧬 Futuro?
👉 Altamente instabile.
L’iper-performance umana sarà presto superata dalle IA. Se non si smarca, verrà sostituito da bot più rapidi e meno fragili.
“Il mio entusiasmo è in leasing.”
📍 Chi è oggi:
Ex idealista, ora intrappolato nella versione edulcorata e vendibile del proprio talento.
Sorride, ma ha smesso di sentirsi vero.
🔄 Come potrebbe reinventarsi:
Ritrovando il confine tra vocazione autentica e marketing personale.
Darsi il permesso di disinnescare l’ottimismo coatto.
🧬 Futuro?
👉 In serio pericolo di estinzione, a meno che il concetto stesso di passione lavorativa non venga depurato dalla retorica aziendalista.
Solo chi saprà rendere il proprio desiderio sostenibile sopravvivrà.
“Io sono il mio Wi-Fi.”
📍 Chi è oggi:
Flessibile, smart, digitale. Vive nella precarietà travestita da libertà.
Ha tanti clienti, ma nessuna comunità.
🔄 Come potrebbe reinventarsi:
Coltivando relazioni non strumentali, creando reti reali, riappropriandosi del tempo.
🧬 Futuro?
👉 Profilo in espansione, ma a rischio evaporazione se non costruisce identità e appartenenze concrete.
Sarà una figura chiave solo se non si riduce a merce liquida on demand.
“Lo so che è tutto una farsa. Ma ci tengo.”
📍 Chi è oggi:
Critico, brillante, corrosivo. Ma fermo.
Sa che il sistema è marcio, ma non ha ancora trovato il coraggio di vivere fuori dal suo sarcasmo.
🔄 Come potrebbe reinventarsi:
Smettendo di fare ironia da bordo campo.
Uscendo dal ruolo dell’osservatore saccente e facendo almeno un passo nella direzione in cui crede.
🧬 Futuro?
👉 Sopravviverà solo se evolve in consapevolezza attiva.
Altrimenti, finirà come voce brillante inascoltata dentro un podcast interiore da 12 stagioni.
“Mi paghi il tempo, non l’anima.”
📍 Chi è oggi:
Ha tracciato i suoi limiti. Non gioca più il gioco degli altri.
Fa meno, vive meglio. E ha iniziato a contagiare altri con la sua scelta.
🔄 Come potrebbe evolversi:
Portando la propria ribellione anche fuori da sé: ispirando, contaminando, costruendo alternative.
🧬 Futuro?
👉 Figura emergente e necessaria.
Non sarà mai la maggioranza, ma sarà la scintilla nei momenti di collasso.
Ha un futuro solo se resta umile, vivo e aperto al cambiamento continuo.
🔍 Vuoi andare più a fondo?
Se questo test ti ha punto in qualche parte del cervello (o dello stomaco), allora forse sei pronto per leggere l’anatomia completa della questione.
Abbiamo raccontato l’evoluzione del lavoro con lucidità, ironia e una certa dose di schiaffi verbali – dalla sacralità del mestiere alla prestazione tossica, fino al futuro incerto che ci (s)forma.
👉 Leggi l’articolo completo qui:
L’evoluzione del lavoro – da mestiere sacro a prestazione tossica (e oltre)
Non è un contenuto motivazionale. È una mappa per chi vuole smettere di obbedire senza sapere a chi.
Hai scoperto chi sei? O hai solo smesso di fingere?
Se questo test ti ha fatto sorridere, riflettere o tremare anche solo un po’, non lasciarlo marcire nella tua cronologia.
👉 Condividilo con chi lavora troppo, troppo poco, o troppo senza senso.
👉 Commenta se ti sei riconosciuto, oppure se vuoi negarlo con stile.
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